Tra muretti a secco e trulli dal fascino millenario, si estende a sud di Bari la Valle d'Itria, fino al territorio delle province di Brindisi e Lecce, in una depressione carsica caratterizzata da una superficie con un profilo pedoclimatico uniforme.
Si divide in due aree vitivinicole molto differenti: la Bassa Murgia, patria delle bacche rosse, e la Valle d'Itria, patria delle uve a bacca bianca.
La valle è climaticamente caratterizzata da inverni rigidi ed estati lunghe notevolmente ventilate e con escursioni termiche notturne rilevanti. Le classiche terre rosse, di natura calcarea e argilloso-calcarea costituiscono l'ottimale substrato per vigneti a bacca bianca, orientati a sud-est, che sviluppano aromi sofisticati e un buon grado di acidità.
Le principali varietà coltivate sono: la Verdeca, il Bianco d'Alessano, le Dop Martina Franca e Locorotondo, le Dop Ostuni con uva a bacca bianca meno note, l'Impigno e il Francavidda, mentre tra i rossi predomina la produzione di Ottanaviello.
Nella Bassa Murgia si torna alla classica produzione di vini rossi (Murgia Igp) come il vitigno primitivo "padre" del Primitivo di Manduria DOP Gioia del Colle.
Importante menzione per il poco diffuso Minutolo, vitigno dalle uve aromatiche associato definitivamente alla famiglia dei moscati bianchi.
Le cantine della Valle d'Itria
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